Vi è mai capitato di fare un esame o un compito in classe, e sentire quelli che fanno:
Io faccio la Brutta e la Bella
Io faccio la Brutta, la Brutta-Bella e la Bella
Io faccio prima la Brutta con penne di vario colore e poi la Brutta-Bella e poi la Bella-Brutta e poi la Bella e consegno tutto per avere un voto in più
E poi ci siete voi, che magari vi siete dimenticati il quaderno a casa, vi serve un foglio per finire la vostra Brutta/Bella (per la serie: chest’é! cciù cciù!) e fate la famosa domanda:
Qualcuno ha una spilletta da prestarmi?
E cala il gelo, tutti con sguardi circospetti che si guardano intorno, chi nasconde i quaderni nuovi comprati la mattina stessa, chi trangugia fogli per non lasciare traccia, chi consegna subito e se ne va…..e voi li costretti ad arrangiarvi a scrivere più piccolo di un amanuense benedettino…..
Ora voi direte: Embè? Che sta a significare tutto questo?
Mi spiego subito.
Quanti di voi stanno seguendo tutte le storie sulla monnezza, su Napoli, Pianura, che è diventata collinetta(di monnezza) e sta aspettando la promozione a montagnella; e su come qualche giorno fa i politici “lumbard & co” si pavoneggiavano che, da loro, la monnezza non fa nemmeno a tempo di essere buttata nei cassonetti che stanno gli operatori dietro il muro d’angolo, tipo cricetini, che la smistano-sminuzzano-separano e ci fanno di tutto dalle magliette ai pop-corn. Loro. Con la monnezza.
Embè, tutti avranno pensato, come Prodi e gli altri allegri politici: embè, visto che so tutt quant accusì bbrav facimm nu poc per uno e togliamo di mezzo la monnezza da Napoli per il momento….pare na cosa logica no? A quanto pare, non tanto….
Riporto l’articolo della “Stampa” che ci racconta cosa hanno risposto i vari governatori regionali alla domanda: “Potete accogliere un po’ di monnezza?”
Giancarlo Galan, governatore del Veneto: solo se si dimettono Bassolino, Russo Jervolino e Pecoraro Scanio. Più parlavano più emergeva una realtà surreale. Fino a due giorni fa tutti erano bravissimi, e solo in Campania nessuno riusciva a far funzionare le cose. Ora invece l’Abruzzo ammette: abbiamo già noi una situazione molto critica che tra qualche mese potrebbe aggravarsi ulteriormente. In Piemonte si scopre che l’inceneritore non esiste (Crosetto, Fi). Il Lazio è commissariato e non dispone di discariche nè di impianti di trattamento o termovalorizzatori per l’incenerimento (Marsilio, An). In Toscana c’è una situazione difficile (il governatore Martini). La Lombardia si tira indietro per incapacità quantitativa, problemi di sicurezza e compatibilità del tipo di rifiuti con i nostri impianti (Maurizio Cadeo, assessore allo smaltimento rifiuti del comune di Milano). La Puglia è in una situazione avanzata di pre-Campania (Rocco Palese, Fi). Altri evitano proprio di esporsi come se l’appello non li riguardasse. Alla fine, solo il piccolo Molise risponde: ‘faremo la nostra parte ‘ e parla di ‘solidarismo regionale’.
IL MOLISE!! IL MOLISE!!! Il Molise che dice “faremo la nostra parte”!!!! E non dico nient’altro, sennò poi dicono che ce l’ho con le altre regioni! Viva il MOLISE!!!
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