Non era mai successa una cosa cosi. Mai. In vent’anni mai un litigio, mai uno screzio. Erano stati insieme e si erano dati la mano nei momenti di difficoltà. Dove c’era uno di loro che soffriva, nelle immediate vicinanze, vedevi anche gli altri due. Magari uno spettatore esterno non ci avrebbe fatto caso, ma c’erano. E’ difficile spiegare cosa fosse quell’incomprensibile alchimia che si creava quando quelle tre menti erano vicine, fatto sta che facevano scintille.
Amicizia…cosi l’avrebbero chiamata i “vecchi”. Quella sana, quella di “non c’è bisogno di parlare, siamo sulla stessa onda”. Una cosa che non si vende e non si acquista, anche se chi lo aveva fatto garantiva che era la stessa.
Ma ora non era più.
Nessuno sa cos’era successo. Nessuno lo saprà mai. Cosa successe quando i tre si separarono, il motivo dello sconforto sugli occhi di uno, del pianto su quelli di un altro, l’indifferenza sul volto dell’ultimo.
Era una storia che finiva? Cosi? Era terminato un periodo….
Non si videro più. La scienza aveva fatto passi da gigante. Le auto volanti sfrecciavano nel cielo. Gli uomini vivevano in loculi ipertecnologici, “nutriti” dalle case super intelligenti, una sorta di badante infallibile, che tutto forniva alle sue larve “dormienti viventi”.
Ma la magia vola, li dove la scienza può solo fermarsi e alzare lo sguardo.
Io so cosa accadde in seguito.
Capitò che uno aveva deciso di farla finita. Non più questo sonno di vita, rimpiangeva troppo le corse, le partite, le riunioni dagli amici…aveva troppa nostalgia…aveva riempito il suo corpo goccia a goccia…e stilla dopo stilla aveva fatto traboccare quel senso di impotenza di fronte a qualcosa di troppo grande.
Fece una pazzia. La vecchia auto bianca nel garage. Non l’aveva mai data via. Chi avrebbe mai fatto caso a un uomo riverso sulla strada, ora che tutti si libravano al di sopra delle nuvole?
Ma era solo un altro tassello….
Chissà com’era adesso l’aria adesso che le auto sono lì sopra di noi? Cosa spinse l’altro fuori di casa quel giorno preciso? Chiamatelo Destino, Dio, Fato….
Le ragioni dell’ultimo sono sconosciute..
I tre riuniti…nella macchina che tanti anni li aveva visti insieme….
Complice fu, come sempre, la musica….
Una canzone.
Fu un sussurro all’inizio…ma la voce si faceva via via più forte….
“And so I wake in the morning
and I step outside
And I take a deep breath and I get real high
and I scream from the top of my lungs
What’s going on…”
– STA ZITTO! Devi sempre cantare?
– Scusa..
La radio andava…nessuno sa cosa accadde…alchimia, forse. Ma tre voci si alzarono all’improvviso, all’unisono:
“FOR REVOLUTIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOON!”
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